mercoledì 2 gennaio 2013

Natale 2012: meno regali e anche Google ne risente



Che in Italia ci sia crisi lo si capisce anche da Google. Disoccupazione, cassa integrazione e licenziamenti condizionano sempre più il comportamento degli italiani. Anche “googolare” meno nella ricerca di chiavi natalizie è sintomo di crisi o al più di tensione al risparmio. Ebbene si: anche su Google si è percepito un Natale di austerity…
Siti italiani che si occupano di Natale e dai quali trarre spunto per idee regalo, viaggi, eventi in questo periodo tendono a salire di posizione, hanno più visibilità beneficiando della fortunata “chiave” Natalizia. Quest’anno, invece, si assiste ad un’inversione di tendenza. Comparando le statistiche con quelle dello scorso anno il calo della ricerca di parole chiave riguardanti le festività di Natale è del 20% .
Cosa sta accadendo? Non si “googola” più per cercare informazioni sul Natale o forse “le cose da fare” prima della fine del mondo ci sono state più a cuore rispetto alla ricerca di cadeaux natalizi?
Tante le possibili letture a questo dato in discesa.

Una chiave leggibile a mio avviso può essere l’influenza dei social network che possono avere assorbito una parte delle ricerche su Google. Da quando Facebook permette alla Pagine di pubblicare offerte, molte ricerche sul Natale e sui regali sono state presumibilmente effettuate anche su questa piattaforma social. Anche il social ispirazionale Pinterest è stato un contenitore molto fervido di immagini about Chirstmas: dalle idee per un originale albero di Natale a un regalo speciale da mettere sotto l’albero.
Personalmente ho fatto solo un regalo tramite il web: ho acquistato un libro realizzato con fotografie mie e del mio fidanzato. Un bel risultato finale e un regalo natalizio molto apprezzato.
Dimenticavo: per la raccolta delle foto mi è stato molto utile Facebook perché grazie agli album di immagini che avevo creato durante gli anni della mia iscrizione (2009-2012), ho potuto scegliere le foto dei momenti più belli in ordine temporale della nostra storia (più lunga di quella con Fb ).
Ho risparmiato tempo e anche qualche soldino.

martedì 6 novembre 2012

Con Pinterest i social chef attirano clienti


Tra le immagini che più ci inducono a cliccare per curiosità sfido chiunque a non catalogare quelle sul cibo.
Un’immagine di un piatto ben presentato che solo a guardarlo ti conquista l’appetito è senza dubbio accattivante. E già per questa unica motivazione chi ha un ristorante, una sala ricevimenti, un agriturismo non può esimersi dall’avere un profilo Pinterest.

Cosa è Pinterest? E’ il nuovo social network di condivisione di immagini definito ispirazionale  in quanto consente di condividere, catalogare e archiviare tutti i propri interessi su apposite lavagne (board). Chi ha inventato Pinterest  in un’unica parola ha voluto fondere due termini: “pin” che sta per appendere e “interest” per interessi. In altre parole potete pinnare, o usando un linguaggio già noto postare o twittare, tutte le immagini che rispecchiano i vostri interessi.
Ora, venendo alla parte del marketing di un ristorante, lo chef,  il gestore di un locale o l’organizzatore di un catering e banqueting, hanno una carta in più da giocare: attrarre i clienti con i propri piatti. Succulenti presentazioni cibarie, primi e secondi piatti in cui sfoggiare il meglio delle proprie portate, naturalmente ben fotografate possibilmente adoperando lo sfondo bianco-ceramica del piatto, sono vere e proprie dichiarazioni d’amore verso il cliente, suggestivi corteggiamenti che, “pinnandole”, altro non fanno che invitare il futuro avventore a cliccare e a conoscere il proprio locale.

E qui arriva un altro fattore strategico di Pinterest: chi inserisce l’immagine ha la possibilità di inserire un link. Così facendo l’utente che clicca sull’immagine viene reindirizzato al link scelto dall’autore. Venendo al caso del ristorante con Pinterest è facile postare un’immagine e proiettare il link sul sito del ristorante o su un’offerta di una cena con sconto.
L’importante è adottare una misura sobria: non essere troppo autoreferenziali ma condividere anche altri interessi con immagini, “like” e “repin”.  Ad esempio si potrebbero creare lavagne con foto di spezie dal mondo oppure scatti di film dove la tavola è sempre protagonista (come non pensare ad Alberto Sordi nella famosa scena degli spaghetti nel film “Un americano a Roma”).

Pinterest in Italia non è ancora molto utilizzato, a differenza dell’America dove già spopola, ma proprio per questo è bene cavalcare ora il momento. Inizialmente a seguire e a condividere con voi il profilo ci saranno stranieri ma poco male considerando che l’italian food  è il cibo preferito dalla maggior  parte della popolazione mondiale. E allora chef cosa aspettate? Iniziate a diventare social. E’ il web che ve lo chiede!

Sara Macchitella

venerdì 19 ottobre 2012

SEO o non SEO, questo è il problema


Amo le parole e scoprirne di nuove.
Ma ciò che più mi colpisce delle parole è il contesto nelle quali vengono inserite.
Facciamo un esempio. La parola ‘SEO’ a cosa vi fa pensare? Chi ci capisce di web avrà subito collegato queste tre lettere al mondo di Internet e ci avrà messo poco a sviluppare l’acronimo in ‘Search Engine Optimization’ ovvero Ottimizzazione e Posizionamento dei siti sui motori di ricerca. Chi non ci capisce né di web e né di “motori di ricerca” allora sarà senza dubbio pronto ad accogliere nuove fantastiche scoperte targate “SEO”.
Io sto a metà strada nel senso che il web mi ha accolto da tempo affascinandomi con i suoi social network e i suoi siti di notizie sempre aggiornati, il SEO, invece, è per me la combinazione di tre parole messe una di fianco all’altra che rievocano una certa cadenza portoghese/brasilera. Ebbene si è ancora un mondo a me stessa sconosciuto e il punto interrogativo sulla mia testa davanti ad una persona che mi diceva di “fare seo col suo collega” ci stava tutto! Ora invece ringrazio quella risposta così criptica per me e allo stesso tempo chiara per l’esperto SEO. E così son passata alla fase 2: iniziare a fare domande idiote, ma allo stesso tempo tanto tanto comuni. Vai con la prima. "E’ fare Seo o no cliccare tantissime volte sul mio sito al fine di renderlo visibile e spingerlo sempre più su?"  Risposta: assolutamente no. Pura leggenda metropolitana. In tanti ancora ci credono. Invece, aprite le orecchie, non è così che funziona la rete. Pouffff(…sospiro di sollievo). Per un attimo pensavo che colui che fa il Seo… sul serio…passasse le sue ore di lavoro a colpi di mouse ..click..click…per portare più su il sito del suo cliente.

Ma allora - penso - in cosa consiste questa attività “viagra” il cui fine è portare su il proprio sito? Vai con la seconda domanda: "cosa fa allora il SEO per rendere i siti visibili a Google ed essere CGC..come GOOGLE comanda? E, soprattutto, di cosa è ghiotto Google?"
E’ ghiotto di link, mi viene risposto. E allora questi link glieli dobbiamo servire in grande quantità? E no, fermi tutti ma quale grande quantità (mi ammonisce l’esperto SEO). Capisco quindi che dobbiamo servirli a poco a poco senza esagerare. Ben serviti e possibilmente conditi con testi freschi, semplici, ma efficaci. E cosi che ritorniamo alle mie tanto amate parole. Fare SEO è anche questo: scrivere parole, avvicinarle a dei link e gettare tutto nel Mare Magnum di Google, sperando che abbocchi. E se non hai scritto cose sceme, ma le hai scritte come se dovessi spiegarle ad uno scemo, uno che non ha poi tanto tempo per capire, hai fatto le cose come CGC. Hai fatto Seo. E lo hai fatto sul serio.

Sara Macchitella

martedì 12 gennaio 2010

Motori di ricerca per Social Network & Media

Le SERP (Search Engine Results Page) dei motori di ricerca offrono sempre di più agli utenti una grande quantità di indicizzazioni inerenti a blog, bookmark, discussioni, social network ed altri siti partecipativi e di discussione.

Motori di ricerca per social

I siti statici infatti, quali potrebbero essere il sito ufficiale di un'azienda o quello istituzionale di un ente, devono confrontarsi all'interno del motore con una marea di contenuti di natura “social” relativi al medesimo argomento. Questa grande quantità di indicizzazioni non solo rende più dispersiva la ricerca, ma complica notevolmente anche le attività SEO (Search Engine Optimization) delle agenzie di siti web che si occupano anche di Web Marketing.

Google oggi come oggi non effettua sostanziali distinzioni tra pagine statiche e pagine “social”, dunque l'utente deve sapersi districare abilmente tra la grande quantità di indicizzazioni proposta dal motore.

C'è da immaginare che in un futuro prossimo, Google possa effettuare una distinzione tra le due tipologie di risultati proposti per rendere la ricerca più precisa ed ordinata.
Ad oggi, tuttavia, sono già disponibili diversi motori di ricerca specifici che propongono al navigatore esclusivamente le indicizzazioni relative a blog, bookmark, social network ed altri siti partecipativi.

Eccone un elenco dei principali:


  • Social Mention – Motore di ricerca che consente di differenziare i risultati a seconda della tipologia di sito: blog, miniblog, social network, ecc. Particolarità di Social Mention è la possibilità di effettuare una “sentiment analisys”, ovvero di scoprire se i contenuti riguardanti un determinato argomento sono principalmente positivi o negativi.

  • Samepoint – Anche questo motore di ricerca consente di filtrare i risultati per tipologia di social media e di individuare il “sentiment”, ed offre vaste opportunità di gestione e condivisione dei dati.

  • Collecta – Motore di ricerca “social” che si aggiorna continuamente, Collecta aggiorna in tempo reale la lista delle indicizzazioni, e dunque consente di monitorare in tempo reale le conversazioni online relative a un determinato argomento.

  • Whostalking – Anche questo motore consente di distinguere la ricerca a seconda della tipologia di social media di interesse; tuttavia risulta non sempre preciso nell'individuazione dei risultati.

  • Ubervu – Questo motore di ricerca ha delle caratteristiche piuttosto differenti rispetto agli altri: offre infatti ampie possibilità di graficare i risultati in base al tempo o ad altri parametri.

giovedì 20 agosto 2009

Google digitalizza la Biblioteca Nazionale Francese

Dopo anni di forte opposizione, la Biblioteca Nazionale Francese ha capitolato decidendo di affidare a Google la digitalizzazione del proprio vasto patrimonio bibliotecario. Leggi dalla fonte ufficiale